Green Wolves Official Magazine

Le ragazze non possono crederci, l’incubo sembra finito. Skiinovecent si rende conto che, anche se è fisicamente libera, dentro di sé sa di non esserlo. Un unico pensiero la tiene ancora prigioniera : suo figlio Sport Johnny . Donna Sorcia , in un modo o nell'altro, le è riuscita a dare un minimo indizio dal quale poter partire: l’ultimo posto in cui è stato è Buenos Aires . Il suo istinto da madre degenere e inconscente le dice che suo figlio si trova ancora lì. Questo suo flusso di pensieri viene inaspettatamente interrotto da Gismina , la quale ha qualcosa da dirle.

-Evelina ha detto che potete uscire. É mattino e Jakidal si presenta inaspettatamente davanti alla porta delle cantina. Skiinovecent e Gismina non si fidano e indugiano. Jakidal allora alza la voce, visibilmente innervosito. Ha un volto strano , è pallido e sudato, non sembra in sé . Le due si guardano negli occhi, pensano di essere alle strette. Salgono le scale , procedono velocemente in corridoio , senza voltarsi, col cuore in gola. Finalmente sono fuori . Chiudono la porta e il cancello alla fine del vialetto si apre. Sono libere .

Donna Sorcia sta bevendo assonnata il suo cappuccino , leggendo il suo giornale preferito: il GW Official Magazine. Sente i passi di Jakidal dietro di lei, non gli presta la minima attenzione. A un tratto sente qualcosa di freddo e metallico dietro al suo collo . Nello stesso attimo in cui riesce a realizzare ciò di cui realmente si tratta sente un forte rumore, un rimbombo assordante che le trapana il cervello e una potente e improvvisa ondata di calore le pervade il corpo. Le pagine del suo magazine si tingono di rosso . Il capo di Evelina cade pesantemente contro il tavolo. La sua tazza cade a terra, frantumandos i e inondando il pavimento.

Skiinovecent e Gismina dormono sul pavimento abbracciate. Cloroformizzarle nel sonno è stato più semplice del previsto. Il dottor Ruka procede aprendo la propria valigetta . Con delicatezza prende un po’ di campioni da Skiinovecent: un po’ di saliva, due capelli, un’unghia, un pezzetto di pelle dal tallone e con un ago una goccia di sangue. Nessuno si accorgerà di nulla, Skiinovecent stessa non saprà niente. Silenziosamente il dottore esce dalla cantina, se ne va dalla villa dimenticandosi addirittura di salutare Donna Sorcia . Esce deciso, come in trance: ora che ha quel che gli serve il suo unico desiderio è tornare in laboratorio .

È passata la notte. Sono le 6:00 del mattino , il dottor Ruka ha chiesto per telefono a Donna Sorcia di poter tornare a far visita a Skiinovecent, ricevendo il suo permesso. Jakidal non ha dormito tutta la notte. Cerca di metabolizzare quel che ha sentito durante la giornata. Piccola Anna è morta . Non la vedeva da quando Evelina l’aveva portato via dal campo di cotone e ora non l’avrebbe mai più rivista. Nella sua mente non riesce a smettere di pensare all' ultima  volta in cui la vide viva … se non fosse stato per Donna Sorcia sarebbe potuto rimanere con lei fino all’ultimo … Steso sul letto sente l’arrivo del dottor Ruka, la sua macchina sul vialetto. Sente Donna Sorcia aprire la grande porta, i passi del dottor Ruka nel corridoio, la porta della cantina che viene chiusa. La debole luce che penetra dalle fessure delle tapparelle fanno brillare gli strass sulla pochette sulla sedia. La pochette con la pistola di Evelina.

Jakidal apre la porta della cantina. Ruka vedendo Skiinovecent non può credere ai propri occhi. È forse un miraggio? Skiinovecent è altrettanto stupita di rivedere il dottore, soprattutto in quel contesto. - Skiinovecent, non sa da quanto tempo attendevo questo momento – esordisce il dottore – sono davvero molto contento di rivederla. - - Perché mai lei sarebbe contento di rivedermi? Mi ha rinchiuso nei sotterranei di un ospedale l’ultima volta che l’ho incontrata - - Lei è fortunata Skiinovecent, non le è toccata la stessa sorte della sua amichetta Piccola Anna... Mi dica, é forse morta incenerita? – detto questo, il dottore scoppia in una grassa e fragorosa risata . Jakidal al suono di quel nome rimane impietrito. Morta? Piccola Anna è morta ? Skiinovecent con uno scatto si alza da terra, come per lanciarsi contro Ruka. Quest’ultimo afferra la sedia rotelle accanto alla porta lanciandogliela contro, per poi uscire subito dalla stanza, sbattendo la porta.

Il dottor Ruka è davanti alla porta di Villa del Tanfo . Evelina l’ha chiamato dicendogli di recarsi il prima possibile a casa sua per una sorpresa . Donna Sorcia è sfortunatamente dovuta scappare a seguito di una chiamata da parte del finanziatore per il nuovo ospedale psichiatrico, riferendo a Jakidal dell’imminente arrivo del Dott. Ruka. Il campanello della villa suona . Jack apre la porta e lo fa entrare.  Il dottore chiede ansioso di Evelina, ricevendo tempestive spiegazioni . Jakidal non perde tempo e gli fa strada lungo il corridoio che precede la cantina …

Qualche settimana prima… Ruka non fa altro che pensare a Skiinovecent . Il pensiero della sua inaspettata sopravvivenza a un tale incendio non gli permette di dormire … Che sia dotata di qualche potere soprannaturale sconosciuto? La voglia di sapere di più sulla faccenda porta il dottore a un’ ossessionata ricerca. Ogni giorno che passa non fa altro che dedicare il proprio tempo libero a cercare informazioni su forum nel deep web e alla Biblioteca di Radicaltown . La notte si reca nel suo studio sotterraneo a studiare … sa solo che un giorno rincontrerà Skiinovecent e che quel giorno non se la farà scappare …

Donna Sorcia è in salone. Sta facendo zumba con il suo body in lattex rosa shocking, attendendo l’arrivo di un suo amico: il Dottor Ruka . Questo, prima dell’ incendio dell’ospedale, le aveva confidato di aver trovato una nuova schiava per la raccolta del cotone: Skiinovecent . Successivamente al giorno dell’incendio nessuno l’aveva più vista, soltanto Ruka la vide allontanarsi. Fu l* ’unica* prigioniera uscita completamente indenne . Donna Sorcia ben sa, invece, la sorte toccata a Piccola Anna. Lo staff dell’ospedale era riuscito a stilare una lista dettagliata di tutte le vittime dell’incendio. Jack Jakidal ovviamente non tardò a chiederle se sapesse se Piccola Anna fosse sopravvissuta oppure no, ricevendo però dalla donna un seccato “ Non ne ho idea ”. Da quel giorno l’argomento non fu più toccato.

Sono passati un paio di giorni da quando Skiinovecent e Gismina sono state rinchiuse nello scantinato di Villa Del Tanfo. Skiinovecent è silenziosa : seduta in un angolo pensa a Sport Johnny e a Ness Uno con in mano la busta di patatine contenente le ceneri di Piccola Anna . Gismina le chiede cosa contenga la busta, Skii non la sente. Da quando sono state rinchiuse non hanno più visto Donna Sorcia. L’unica persona con cui hanno contatti è con Jack Jakidal , che porta puntualmente il pranzo e la cena senza proferir parola. Gismina, mentre rovista tra le chincaglierie ammassate in cantina, cade sopra il braccio di un lampadario rotto , ferendosi alla gamba. Skiinovecent la soccorre e la medica con un pezzo di stoffa strappato da un vecchio vestito di Don Sorcio. Mentre la benda, i loro sguardi si incrociano per un istante. Un istante fatale .

È giorno . Skiinovecent e Gismina hanno passato la notte insonne . La cantina viene illuminata dalla poca luce che penetra da uno stretto lucernario. Sono circondate da ciarpame vecchio, perlopiù oggetti appartenuti probabilmente a Don Sorcio . Vedono accantonata contro una parete una grande foto ritraente Don Sorcio in mezzo alle celebri Lady Babà e Ringiovhanna . Altre foto varie con il don e Donna Sorcia, tra cui un ritratto di una sirena dal volto somigliante a quello del don. Accatastati in un angolo bracci di lampadari rotti e vecchi. Accanto alla porta una vecchia sedia a rotelle dallo schienale in velluto bordeaux. Ragnatele e polvere in quantità industriale. - Beh, Gismina, vedila dal lato positivo. Ora abbiamo una casa. O almeno, un posto al coperto - dice Skiinovecent sorridendo. - Avrei preferito rimanere in prigione - le risponde Gismina seccata.

-Non ricordi del tuo debito, Skiinovecent? Non bastò vendere tuo figlio per saldare tutto. Jack portale in cantina, legale e chiudi la porta a chiave- Jakidal è titubante, guarda lo sguardo severo di Donna Sorcia e non può fare a meno che ubbidire passivamente. Prende le due per le braccia. La donna tira fuori dalla pochette una pistola . Le due ragazze sono costrette a seguire il loro nuovo carceriere… Percorrono un lungo e buio corridoio , Evelina le precede e apre una porta. Entrano. Vengono inghiottiti dal buio , qualcuno accende un lume dalla fievole e tremolante luce. Skiinovecent e Gismina vengono buttate in malo modo a terra contro una parete, Gis scoppia in lacrime.

-Da come si può ben notare in questa casa, si può ben capire la passione che Don Sorcio avesse per i lampadari. Un rapporto malato. Era da tempo che contrattava con una donna di Buenos Aires per avere il suo lampadario: lo definiva unico, per settimane non mi parlò d’altro. E così partì per la città argentina, e quando gli chiesi perché volesse portare Sport Johnny con sé, non mi volle dare spiegazioni. Non rividi mai più nessuno dei due. Un investigatore del posto seppe dirmi che Sorcio era morto durante il viaggio di ritorno, uno strano incidente, ma di Sport Johnny non c’era traccia... Skiinovecent e Gismina sono incredule. La prima non ha parole, è scioccata, fa cenno alla seconda di alzarsi per andarsene, ma vengono bloccate. - Dove credi di andare? – fa la vedova – Non uscirete più da questa casa voi due.

-Vedo che non ha perso il senso dell’umorismo, signora Del Tanfo. Sarò breve e coincisa. Voglio sapere solo una cosa: dov’è mio figlio Sport Johnny. Sia Gismina sia Jakidal percepiscono la tensione tra le due. - Non è un po’ troppo tardi per ricordarti di avere un figlio? Eh, Skiinovecent? – esclama Evelina , stupita della domanda e allo stesso tempo irritata – non so minimamente dove sia tuo figlio, dovremmo chiederlo entrambe a Don Sorcio** .** Skiinovecent sente un duro colpo al cuore . Come sarebbe che non lo sa? Sta mentendo? Non sa come reagire a una simile affermazione. - Sport Johnny rimase per circa cinque mesi in questa casa - riprende Donna Sorcia- mi affezionai molto a lui. Era un po' come aver comprato un bel cagnolino di razza con cui vantarsi con le amiche. Ma poi Sorcio decise di portarlo con sé in quello che fu il suo ultimo viaggio ...

È notte , Donna Sorcia dal vialetto vede ancora le luci accese in casa. Questo la innervosisce , aveva espressamente detto a Jack Jakidal di non attenderla. Entra in casa con il piede di guerra, dirigendosi in salone. I tre sentono il rumore dei tacchi avvicinarsi. È lei. La donna si affaccia: sia lei sia Skiinovecent non riescono a trattenere la sorpresa : quest'ultima rimane stupita dal volto della donna, stravolto dalla chirurgia estetica, mentre la vedova, invece, si sorprende nel rivedere la ragazza ancora viva: con la vita dissoluta che conduceva pensava che fosse già morta barboneggiando sotto qualche ponte. -Jack, vedo che abbiamo ospiti - esclama. - Hanno detto che hanno qualcosa di importante da dirti, non sono volute andare via. .. - Perfetto, ebbene, signorina Skiinovecent cos’ha da dirmi? - e con un accenno di malizia - la avviso che non si gioca più a poker in questa casa, è bene che lo sappia.

I tre si sono accomodati in salone. “E così volete parlare con Evelina?” chiede Jakidal dopo un imbarazzante silenzio. “Evelina? Io voglio parlare con Sorcia, la signora Del Tanfo” risponde Skiinovecent . “Uh, sì, quindi Evelina. E cosa dovreste dirle di così importante?” “Lei probabilmente sa qualcosa di molto importante per me. Sa dov’è mio figlio.” Jakidal rimane impietrito , non sa cosa intenda la ragazza. Gismina guarda il volto di Skiinovecent e dalla sua espressione da donna sicura ed emancipata capisce che vuole andare fino in fondo alla faccenda.

 Skiinovecent esce di prigione (dove era stata rinchiusa dopo aver sparato a Nezumi) assieme alla ex-cuoca Gismina, sua compagna di cella. La medium le è apparsa in sogno dicendole di andare a cercare suo figlio Sport Johnny, prima che sia troppo tardi. Skiinovecent allora si reca nel posto in cui lo vide per l'ultima volta: Villa del Tanfo, la dimora dove abitava Don Sorcio, ora residenza della Vedova del Tanfo (alias Donna Sorcia/Evelina) e del suo toyboy Jack Jakidal. Quest'ultimo le ha fatte accomodare in salone, aspettando Donna Sorcia...